L’IMPORTANZA DELL’AMMONIMENTO DEL QUESTORE PER ATTI DI CYBERBULLISMO

La misura in oggetto rappresenta un importante strumento correttivo avverso condotte minorili di cyberbullismo, fenomeno in costante crescita, alla luce dell’utilizzo incosciente e distorto dei social media da parte di una fetta di nativi digitali.
L’art. 7 della Legge 71/2017 - illuminato intervento legislativo degli ultimi anni – consente al Questore di operare un importante intervento con finalità preventive ed educative, come da tenore della norma anzidetta: “Fino a quando non è proposta querela o non è presentata denuncia per taluno dei reati di cui agli articoli 594, 595 e 612 del codice penale e all'articolo 167 del codice per la protezione dei dati personali, di cui al decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196, commessi, mediante la rete internet, da minorenni di età superiore agli anni quattordici nei confronti di altro minorenne, è applicabile la procedura di ammonimento di cui all'articolo 8, commi 1 e 2, del decreto-legge 23 febbraio 2009, n. 11, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 aprile 2009, n. 38, e successive modificazioni. 2. Ai fini dell'ammonimento, il questore convoca il minore, unitamente ad almeno un genitore o ad altra persona esercente la responsabilità genitoriale. 3. Gli effetti dell'ammonimento di cui al comma 1 cessano al compimento della maggiore età”.
Numerosi interventi in tal senso si sono succeduti da parte di Questori competenti.
Da ultimo, si segnala il provvedimento di ammonimento emesso dal Questore di Pescara, nel Maggio 2021, nei confronti di tre minori che avevano ideato e condiviso attraverso alcune chat, degli stickers dal contenuto altamente offensivo e denigratorio nei confronti di una coetanea, anch’essa minorenne, realizzati anche carpendo dai profili social della medesima alcune fotografie e scattandone altre, a sua insaputa e senza il consenso dell’esercente la responsabilità genitoriale. Sempre all’interno delle medesime chat, i tre giovani avevano altresì espresso a più riprese giudizi sulla studentessa, volti ad isolarla ed a pregiudicarne autostima e serenità.
I giovani, convocati presso gli uffici di Polizia, alla presenza dei genitori, sono stati informati in ordine al provvedimento emesso nei loro confronti, cercando di stimolare la loro coscienza circa la gravità di quanto posto in essere. Particolare enfasi è stata posta sulla sofferenza causata alla vittima, generando così un confronto costruttivo e stimolando una seria riflessione, da approfondire sia in famiglia che a scuola.
Sono stati inoltre invitati a cancellare dal telefonino e da qualsiasi altro device le immagini ed i commenti denigratori e, soprattutto, a non ripetere tali condotte, pena il loro deferimento all’Autorità Giudiziaria.
La misura anzidetta è improntata sia a tutelare la vittima, evitando il perpetuarsi di condotte lesive della sua dignità personale, sia a preservare l’autore dei fatti da un eventuale processo penale, e ciò in ragione della minore età, richiamando la sua riflessione ed attenzione sul disvalore sociale dei comportamenti tenuti.


